15 pensieri su “5F per sabato 1 aprile

  1. Mi sembra più convincente lo storicismo tedesco in quanto usa un approccio oggettivo nel conoscere l’uomo e la sua psicologia. In questo modo la psicologia scientifica può soddisfare le richieste di verificabilità e/o di falsificabilità empirica.
    Con Dilthey questo approccio è stato ulteriormente approfondito in quanto lui ha proposto che il soggetto e l’oggetto di conoscenza coincidano .

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  2. L’idea di studiare la comunicazione e i suoi possibili errori, dal mio punto di vista, è una cosa fondamentale specialmente durante quest’era dove il mondo è ricco di tecnologia che ha cambiato il nostro modo di comunicare. Detto questo penso appunto che il costruttivismo sia l’approccio più convincente. Indagare infatti sull’unico mezzo di comunicazione che abbiamo è molto interessante, soprattutto, quello che mi convince, è la forma dell’arma a doppio taglio che il costruttivismo dà alla parola, infatti gli errori di comunicazione sono sempre dietro l’angolo, d’altronde non potrebbe essere diversamente dato che è l’unico nostro metodo di comunicazione.

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    1. Considera, comunque, che il costruttivismo, come negli esempi che abbiamo fatto in aula, guarda soprattutto alla comunicazione che avviene in famiglia o in seno a una coppia, più che a quella dei mezzi di comunicazione di massa.

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  3. L’approccio più convincente mi sembra quello storico, perché propone una distinzione tra scienze della natura e scienze dell’uomo basata sul fatto che in queste ultime il soggetto e l’oggetto coincidono. Penso che non sia possibile ignorare quello che sappiamo degli esseri umani per il fatto che lo siamo noi stessi, dunque le psicologie di tipo scientifico possono essere utili per comprendere alcuni aspetti del nostro comportamento, ma non sono complete. Il metodo dell’immedesimazione, invece, mi sembra utile per spiegare i comportamenti umani, nonostante il rischio di essere troppo soggettivi.

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    1. Attenzione non si contrappongono un approccio storico e uno psicologico, ma, in seno a ciascuna delle due discipline (psicologia e storia), un approccio più (preteso) scientifico (p.e. quello del cognitivismo e quello di Weber) e un approccio più “umanistico” (p.e. quello di Rogers e quello di Dilthey).

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  4. Non ritengo molto convincenti le varie correnti della psicologia sperimentale, nate nel corso del Novecento, a causa della loro inconsiderazione del punto di vista del soggetto esaminato (ovvero la riduzione della psiche umana a semplice oggetto) che considero essere invece fondamentale in quanto ci rende effettivamente uomini, diversi dagli oggetti che ci circondano.
    Al contrario ritengo che lo storicismo tedesco di Wilhelm Dilthey sia più convincente dal momento che ammette l’esistenza di un soggetto umano, evidenziando il paradosso che adottando un approccio oggettivistico all’umano ci priviamo di ciò che conosciamo dell’uomo per il fatto di essere noi stessi umani.

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  5. Mi sembra più convincente l’approccio della psicologia che decanta l’imprevedibilità della reazione del soggetto nei confronti dell’oggetto, in quanto ogni individuo, possiedendo un suo carattere e un suo bagaglio di esperienze, concepisce differentemente l’oggetto in questione e quindi anche le sue reazioni nei suoi confronti saranno disparate.

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    1. Questa irriducibilità (da cogliere più che “decantare”) del soggetto è simile a quella del tempo atmosferico? O è qualcosa di più difficile da cogliere non perché “sfuggente” ma per qualche ragione più profonda?

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  6. Trovo più convincente il sapere della “scienza della natura” in quanto trovo il cognitivismo più adatto allo studio della psicologia umana. Infatti credo che la mente umana possa essere rappresentata e compresa attraverso leggi universali con le quali si possono spiegare e prevedere le decisioni, i comportamenti e i pensieri di un individuo.

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    1. Allora forse avresti dovuto scrivere: “Trovo il cognitivismo più adatto in quanto trovo più convincente il sapere della ‘scienza della natura’… ” e non viceversa o ho inteso male il tuo pensiero? E come giustifichi questa tua credenza?

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  7. Il metodo di approccio alle “scienze umane” che forse potrebbe apparire più convincente è quello del soggettivismo, in cui il soggetto è inteso come oggetto di conoscenza. Questo metodo, però, ha un difetto, ossia che nel momento in cui vado a immedesimarmi e a empatizzare con una data persona, sarà inevitabile inserire in questa immedesimazione una parte del nostro modo di pensare e di vivere le cose. Questo può portare a dei problemi

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  8. La spiegazione piú convincente é ancora quella umanistica per me, anche se anche le scienze dello spirito mi sembrano avere un buon approccio. Tuttavia quest’ultimo presuppone un’immedesimazione dello “scienziato” nel soggetto che non sempre é semplice da fare. Inoltre per fare ció si deve comunque considerare il soggetto dei propri studi come un oggetto, possibile da capire e da descrivere, mediante la comprensione e l’immedesimazione in esso. Io invece, sono ancora convinta dell’idea della psicologia umanistica che vede ogni uomo come un’individuo libero, impossibile quindi da ridurre ad un mero oggetto di studi.

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  9. Secondo me l’approccio più interessante é quello costruttivista, in quanto é in grado di risolvere o alleviare con la logica tutti i problemi che affliggono il paziente, e convincerlo (giustamente) di essere in grado di migliorare la sua condizione in un certo modo e lo rende cosciente dei propri errori, di quelli degli altri e della propria situazione

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